Smiths in cuffia. Adrenalina
mista a insonnia. ormai è anche
questo già un clichèe, tutte le notti,
e non so se dipenda anche dalla
mancanza di S.Questo stare sul
"ponte", come lo ha definito ieri C.,
è durissimo. Solo il mio perdurante
"bel tempo" me lo rende sopportabile.
Ma sento che la paura poco a poco se
ne va. Non sento pù il sacro terrore
di fronte agli avvenimenti come una volta.
Ma la tensione in me è comunque
ancora molto forte; pensando, si sono
fatte le 3 e 49, così lampeggiando il
tempo balza in avanti, ma è sempre
meno quello, che un pò consciamente, un
pò per chissà quale questione irrisolta
dentro, nelle inacessibili stanze
del mio inconscio...
Ma forse è bello non sapere
proprio tutto di sè.
C. ha naturalmente colto la
palla al balzo, quando gli ho parlato
della sensazione di distacco dal passato,
delle prime concessioni che faccio
all'idea di smettere di fumare (tò Svevo...).
Tra l'altro per il pollo dovrò
smettere, se voglio fare il gruppo a
Gennaio. Ma cosa sarà poi questo gruppo?
Ne diffido istintivamente. come sento che
andare dal terapeuta è uno sbaglio, sto
assimilando troppo, sto calcando troppo
nella parte dell'analista, con me e con
gli altri, che a volte ho proprio la
sensazione di "vivisezionare" chiunque mi
capiti a tiro.
Dalla festa di Settembre, sono
nate molte cose: forse quelle candele
i lumini trovati alla Despar, i candelabri
e il calore di tutti, quella sera, sono
stati il mio segreto modo di dire addio
all'adolescenza; e adesso le sto facendo
un cerimonioso funerale; ogni volta che
mi ricordo dei 16, 18 anni li sento sempre
più lontani, più attutiti, mi sento per
la prima volta consapevole della mia vera età.
Non mi sento più spaesato, un giorno
vecchio e un altro cucciolo. Sento un
fremito di sfida se penso a cosa mi aspetta.
Devo solo aspettare ancora un po', fino a
quando non mi sentirò completamente
adulto. Sento che è per questo che
non dormo. In questi frenetici giorni non ho
il tempo per sentirmi solo. Anche questo, per la
prima volta. Sento di essere ricambiato dalla
specie, la mia umanità ne riceve finalmente
altrettanto di ritorno. Ho paura solo per
la mia salute. Cerco il più possibile di
darmi delle regole, dei punti fissi ai quali
aggrapparmi sempre, e non più
solo ogni tanto. Certo non fa bene tutto stò
fumo al mio corpo; mi sento nuovamente
più fragile, senza protezioni, senza
grassi superflui.
Le mie giornate sono
ormai tarate sul massimo livello: ed è
uno sforzo eccessivo. La gola mi fà
male, e paralizzato e inebetito non
trovo più la forza mentale per impormi
maggiori cure, più prevenzione a un futuro
invecchiamento. Da qui la funesta
considerazione, un po' fatalista, guascona
di non potere diventare vecchio,
lo spettro del cancro; per C.
questi pensieri sono piuttosto l'allegoria
dell'addio alla mia vecchia vita, alla
pelle tenera e sensibile. Cos'è, mi viene
poi il pelo,,, sullo stomaco???
Piccoli pensieri mi riprtano a Laura, alle
cose che mi ha detto. Riesco a creare,
attraverso i ricordi, delle notti piacevoli,
questi momenti di solitudine notturna
mi piacciono molto, sono ormai una
parte di me a cui non posso, o non
voglio, o a cui non riesco più a rinunciare.
Mi mancano le vecchie amiche, il
rapporto che avevo con loro. Adesso sono
tutte amiche, ma solo sulla carta,
Dopo averle alcune amate, penso
ad Enrica, le ho tutte perdute per
la mia inesperienza, o per sano
egoismo. Per la prima volta, stanotte, ho
capito che anche se S. mi
attrae molto, non potrò amarla; non
riesco ad esprimermi su tutti i livelli, con
lei; si lo so, se inizio con i pregiudizi.
Ma queste voci lontane mi dicono che
non la riuscirò ad amare, forse per la
vigliacca indole del mio cuore. Non voglio
che lei stia male. Significa già che la
voglio lasciare, ma che non riuscirò mai
a dirglielo in tempo per non farla star male.
1 Novembre 1990
Ogni Santi
ora 4.38
domenica 7 marzo 2010
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